Partiamo da una ricerca, formuliamo ipotesi e passiamo all’azione, realizzando connessioni reali. Un circolo senza fine che crea valore al tuo prodotto.
Partiamo da una ricerca, formuliamo ipotesi e passiamo all’azione, realizzando connessioni reali. Un circolo senza fine che crea valore al tuo prodotto.
Il nostro metodo di lavoro si basa su un percorso circolare a 4 step in cui partiamo da una fase di studio e ricerca per formulare ipotesi che determinano azioni in grado a loro volta di generare connessioni reali.
In questo processo la circolarità diventa essa stessa valore: ogni singola fase determina le premesse per quella successiva, ma senza mai arrivare a un risultato finale definitivo.
Quando un’azienda vuole orchestrare delle esperienze per i clienti, il punto di partenza è studiare per capire. In cosa consistono queste esperienze? Quali sono quelle che portano valore? In quale fase del ciclo di branding vanno focalizzate le interazioni?
Valutazione quantitativa dell’identità digitale delle marche, per capitalizzare le esigenze non soddisfatte dei clienti. Significa comprendere le performance ottenute da un prodotto, ad esempio da una pagina web, in base a quanto è in grado di essere concretamente trovato dai motori di ricerca
Definizione dei percorsi e delle modalità di acquisto e delle diverse esigenze delle persone nelle fasi del processo. Ci permette di individuare i canali o gli strumenti che possono indirizzare il cliente verso la direzione giusta.
Parte di ricerca della User Experience. Precede il design delle esperienze, studia le interazioni e analizza i flussi operativi degli utenti. Il team dei nostri ricercatori analizza le informazioni a disposizione per individuare gli eventuali punti migliorabili di un sito o di un’app.
In fase di studio intervistiamo in modo quantitativo e qualitativo il target di riferimento attraverso diverse piattaforme, dal vivo o da remoto. I risultati di questa fase ci indicano i punti di forza e debolezza di un prodotto.
Definito lo scenario e individuate delle opportunità potenzialmente interessanti, entriamo nella fase “riflessiva”. Pensiamo, progettiamo, sviluppiamo strategie per le modalità di onboarding o gli strumenti da utilizzare per fare lead generation, i canali e le interazioni da creare.
La strategia di connection planning ci permette di identificare il giusto mix di canali/contenuti capace di veicolare nel modo più puntuale il nostro messaggio.
Community, Culture, Company, Category, Citizens: utilizziamo questo framework di marketing per analizzare l’ambiente in cui opera un’azienda, inquadrando strategicamente le necessità del cliente.
Strategia e innovazione arrivano dal basso: questo significa che a volte può essere utile aprirsi alla partecipazione dei clienti, per definire la propria strategia.
La strategia è un piano di allocazione delle risorse finalizzato a un obiettivo. A noi spetta stabilire quale sia la distribuzione più efficiente delle risorse per il target definito, senza perdere la visione di insieme.
Abbiamo studiato, pensato, creato una strategia, ma adesso è il momento di muoversi sul mercato, mettendo le nostre idee alla prova degli utenti. Su questa base realizziamo innanzitutto delle prototipazioni e le testiamo, il punto più importante in assoluto della nostra narrativa.
Nel nostro settore non è bene farsi prendere dall’entusiasmo, dando per scontato che un prodotto funzionerà perché nasce da ipotesi valide e innovative. Per questo, prima di portare a termine il progetto, realizziamo un MVP (Minimum Viable Product). Si tratta di un prototipo statico o dinamico, un prodotto “virtuale” più vicino possibile al definitivo, con cui effettuare user test qualitativi o quantitativi che ci forniscono preziosi riscontri in vista dello sviluppo vero e proprio.
Serie di attività che effettuiamo immediatamente prima della fase di “connessione”. Comprendono design e progettazione delle architetture delle user journey e di tutti i flussi che l’utente seguirà su un determinato prodotto digitale, nonché il testing del prototipo. All’interno della circolarità del nostro metodo, in cui il monitoraggio e la manutenzione del prodotto sono attività continuative, l’analisi dei risultati dei test ci permette di ripartire se necessario con la progettazione per migliorare il design e la user experience.
Quella che sembrava una soluzione ideale non garantisce i risultati sperati?
Una pagina non offre le performance previste?
In questi casi per risolvere il problema non servono supposizioni, ma metodo scientifico. Perciò effettuiamo dei test al pubblico mettendo a confronto il prodotto originario con una sua variante, verificando attraverso le reazioni degli utenti l’opzione che garantisce la migliore esperienza.
Alla fine ricominciamo… In un certo senso questa è allo stesso tempo la fase terminale e di nuovo quella iniziale. Se tutto ha confermato le nostre ipotesi è il momento di confrontarsi con il mercato, mettendo alla prova quello che ci siamo immaginati per sviluppare delle connessioni di scala con i clienti.
Una volta eseguita la fase di studio, la prototipazione e i test, verifichiamo la user experience, modificando il prodotto in base ai risultati e passiamo allo sviluppo fisico vero e proprio.
Le continue modifiche alla User Experience effettuate in base ai test eseguiti, ci permettono di realizzare l’architettura del prodotto con un design accattivante, che può tuttavia essere ulteriormente migliorato in base ai riscontri dell’utente.
La qualità di un prodotto, ovvero la sua User Experience, deve mantenersi sempre su livelli elevati. Per questo non smettiamo mai di testarla e valutarla, anche quando il prodotto è finito.
Industrializzazione del processo più validazione dei risultati. La garanzia di mantenere una qualità stabilita si ottiene con il KPI monitoring, confermando che un prodotto o servizio è in grado di generare valore.
